La vita di un atleta è fatta di sacrifici, di false partenze ma anche di ottime accelerazioni. Questo è il paragone migliore per spiegare questi nostri ultimi mesi, attraversati da tanti problemi ma anche da molte soddisfazioni.
Partiamo da Monkey Bay. Fortunatamente, nonostante anche in Malawi il Covid-19 abbia bloccato la vita di tutti, molti ragazzi hanno continuato a svolgere lezioni di Inglese e di Matematica. Inoltre la Canadian Public School ha messo a disposizione la sua libreria multimediale per le lezioni di Inglese: un aspetto o meglio un ambiente nuovo per molti ragazzi che ha fatto sì che la partecipazione fosse sempre costante.
Ma durante i mesi di quarantena lo studio non è stato l’unico passatempo dei nostri ragazzi: alcuni di loro si sono dilettati nel gioco degli scacchi e altri piccoli atleti hanno cominciato ad acquisire nozioni base di informatica. La partecipazione è stata molta e con lei anche l’entusiasmo.
Mentre il mondo perdeva i suoi punti riferimento i ragazzi di Africathletics hanno trovato nel Mufasa Eco Lodge (la nostra base logistica) sostegno e aiuto non solo per loro, ma anche per le loro famiglie. Alcuni di loro hanno cominciato a frequentarlo ogni giorno, mentre le famiglie venivano informate e aggiornate sulla situazione dei contagi e sulle misure protettive da adottare.
Ma non solo l’informazione e l’aggiornamento possono bastare. Controllando e dialogando con le famiglie abbiamo constatato che molte di loro vivevano e dormivano congestionate all’interno delle loro abitazioni (una delle problematiche non solo delle abitazioni ma anche delle scuole in Malawi).
Mobilitandoci siamo riusciti a donare dei materassi per migliorare gli spazi e in alcuni casi, come nel caso del giovane Rafik, abbiamo deciso per il trasferimento al Mufasa Eco Lodge.
Dopo la sicurezza e l’informazione è stato poi importante cercare di dare continuità all’istruzione dei bambini. Nonostante le molte difficoltà (costi elevati di internet e difficoltà nel reperire libri di testo) siamo riusciti a sviluppare, con un insegnate, un sistema che consentisse comunque ai ragazzi di poter continuare a studiare e a migliorarsi. Nonostante il periodo duro, i nostri piccoli atleti sono riusciti a crescere: molti di loro hanno cominciato a comunicare in lingua Inglese senza problemi.
Un anno strano e particolare, magari a tratti tutto pareva impossibile, ma con la determinazione molti obbiettivi e molti traguardi sono stati raggiunti. La mente dei nostri piccoli atleti è sempre rivolta al campo di atletica, le gambe dopo il lockdown saranno un pò indolenzite ma la voglia di tornare a sfrecciare su quella terra è molta. La speranza è quella di poterlo fare già tra pochi mesi.
Il Malawi ci aspetta e noi siamo impazienti di tornare nella nostra seconda casa.
RUN WITH US, WE NEVER STOP